Chi vive secondo le prescrizioni del medico, vive infelicemente.
L'ozio è un'appendice della nobiltà.
La speranza e la pazienza sono due rimedi sovrani per ogni cosa, i rifugi più sicuri, i cuscini più soffici su cui giacere nelle avversità.
Una religione è tanto vera quanto un'altra.
Tutti i poeti sono pazzi.
L'attività è la calamita che attira tutte le cose buone.
Vivere non è abbastanza, uno deve avere il Sole, la libertà e un piccolo fiore.
Non si vive neppure una volta.
Meglio combattere per qualcosa che vivere per niente.
Vivere del proprio lavoro, una necessità; vivere del lavoro altrui, un'aspirazione.
Vivi nell'atarassia, nella apatia, e troverai la tua felicità. Non preoccuparti mai; non volere gli entusiasmi, le forti emozioni. Siamo in un'epoca di egoismi senza individualità, e forse appunto per questo non si è inneggiato mai così forte al collettivismo.
Noi viviamo nell'epoca in cui la gente è così laboriosa da diventare stupida.
Quando uno vive, vive e non si vede. Conoscersi è morire.
Che cosa servono a quel tizio ottant'anni trascorsi nell'inerzia? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, e non è morto tardi, ma lentamente.
Vivere senza tentare, significa rimanere con il dubbio che ce l'avresti fatta.
Chi non sa viver solo morirà in compagnia.