Questa è l'essenza della giustizia: che ognuno segua la sua via.
È facile, nel mondo, vivere secondo l'opinione del mondo; è facile, in solitudine, vivere secondo noi stessi; ma l'uomo grande è colui che in mezzo alla folla conserva con perfetta serenità l'indipendenza della solitudine.
La nostra forza matura dalla debolezza.
Il saggio per eccesso di saggezza diventa un folle.
Il dispiacere ci rende di nuovo tutti bambini, distrugge tutte le differenze intellettuali. Il più saggio non sa nulla.
Credere nel proprio pensiero, credere che ciò che è vero per voi, personalmente per voi, sia anche vero per tutti gli uomini, ecco, è questo il genio.
Se noi riconosciamo, pensavo, che errare è dell'uomo, non è crudeltà sovrumana la giustizia?
Perfetta giustizia perfetta ingiustizia.
La giustizia coincide solo occasionalmente con la legge e con l'ordine.
Cessati l'assalto al potere e la smania del predominio, si vide che dovunque si stabilivano automaticamente la giustizia e la pace.
Il sentimento di giustizia è così universalmente connaturato all'umanità da sembrare indipendente da ogni legge, partito o religione.
Non conoscerebbero neppure il nome della Giustizia, se non ci fossero cose ingiuste.
La voce della maggioranza non è garanzia di giustizia.
La giustizia nei confronti dell'individuo, fosse anche il più umile, è tutto. Il resto viene dopo.
La giustizia non esiste di per sé, ma solo nei rapporti reciproci, e in quei luoghi nei quali si sia stretto un patto circa il non recare ne ricevere danno.
Il segreto della giustizia sta in una sempre maggior umanità e in una sempre maggiore vicinanza umana tra avvocati e giudici nella lotta contro il dolore.