La giustizia è la gloria suprema delle virtù.
Non sono l'acqua e il fuoco, come dicono, a esser utili in tante situazioni, è l'amicizia.
Le cose della natura vanno osservate con estrema attenzione.
Il vero amico è come un altro te stesso.
Ai pittori ed ai poeti sempre fu concesso di osare qualche cosa nel limite dovuto.
Caratteristica del fesso è vedere le colpe degli altri e scordare la propria.
Non conoscerebbero neppure il nome della Giustizia, se non ci fossero cose ingiuste.
La pace non è assenza di guerra: è una virtù, uno stato d'animo, una disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia.
Affinché il nostro desiderio infinito di giustizia possa essere colmato, occorre un giudice che adempia a queste tre condizioni: essere il signore della Storia; conoscere il segreto dei cuori; e operare per la riconciliazione e non per la distruzione.
La giustizia suppone già molto amore.
La giustizia deve essere congiunta al potere, così che ciò che è giusto possa anche aver potere, e che ciò che ha potere possa essere giusto.
Non bisogna guardare quale sia il premio di una giusta azione: il premio maggiore consiste nella giustizia.
Come, adunque, esistono le morali, ma non la morale, così esistono le giustizie, ma non la giustizia. E ciò vuol dire che, come la morale, così la giustizia non c'è.
La bilancia della giustizia improvvisa oscura alcuni nella luce del giorno; altri attende nell'ora che il sole incontra la tenebra, e li copre l'affanno; altri avvolge una notte senza fine.
Giustizia entro al tuo seno sieda e sul labbro il vero, e le tue mani sieno qual albero straniero onde soavi unguenti stillin sopra le genti.
La Giustizia deve avere il suo corso, come Garibaldi.