La morte è l'ignoranza della vita: quanti uomini morti si aggirano tra i viventi.
La ragione è immortale, tutto il resto è mortale.
Preoccuparsi soprattutto di due momenti della giornata: di quando ci si addormenta e di quando ci si risveglia. Perché in entrambi occorre sottoporre a un esame gli atti già compiuti e quelli ancora da compiere, dando conto a se stessi delle azioni compiute e prevedendo quelle future.
Rifletti, prima di agire, per non fare cose insensate.
Uomo che ami parlare molto: ascolta e diventerai simile al saggio. L'inizio della saggezza è il silenzio.
Fanciullezza venti anni, adolescenza venti, giovinezza venti, vecchiaia venti.
C'è una fine per tutto e non è detto che sia sempre la morte.
La morte che tanto temiamo e rifiutiamo interrompe la vita, non la elimina.
Nonostante la vita sia un misto di dolore e tristezza, dobbiamo vivere aspettando la morte.
Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno.
Muore giovane chi è caro agli dei.
È ridicolo correre verso la morte per stanchezza della vita, quando è il tuo sistema di vita che ti fa correre incontro alla morte.
Che cosa è la morte per me? Un grado di più nella calma, e forse nel silenzio.
Non ci si può mai preparare abbastanza alla morte. Altre azioni possono essere ripetute, si possono ritentare se non riescono la prima volta. Non è così con la morte: essa avviene una volta sola e non c'è alcuna possibilità di ripeterla perché riesca meglio.
La morte stessa non è, per chi vi rifletta, cosa così seria come il matrimonio.
Secondo l'ordine naturale delle cose nessuno muore ad un tratto, ma la natura ci distacca essa medesima dalla vita come un frutto maturo; ed è sì valente in questa bisogna che spesso ce ne infastidisce per modo da farci anelare alla morte come ad una dolcezza.