Il genio è uno che sa fare una cosa anche senza sapere come si fa.
Da piccolo facevo la fame. Ora faccio la dieta. Sono cinquant'anni che non mangio.
La religione è l'effetto placebo dell'anima.
Per un attore, l'umanità si divide in due categorie: lui e gli altri.
La politica ha le sue ragioni che la ragione non conosce.
Soltanto da giovani si vive nel presente. Da vecchi si sopravvive appena nel proprio futuro.
Il genio stesso non è che una forte capacità di osservazione, unita a fermezza di carattere. Qualsiasi uomo tenga aperti gli occhi e sappia restar fedele alle decisioni prese, senza neanche rendersene conto diventa un genio.
Il genio senza formazione è come argento in miniera.
È il genio, come una perla nell'ostrica, solo una splendida malattia?
È forse meno difficile essere un genio che trovare chi sia capace di accorgersene.
Se desideriamo conoscere la forza del genio umano dobbiamo leggere Shakespeare. Se vogliamo constatare quanto sia insignificante l'istruzione umana possiamo studiare i suoi commentatori.
I geni e gli inventori, all'inizio della loro carriera (e molto spesso anche alla fine), sono stati sempre considerati dalla società nient'altro che degli imbecilli.
Per genio intendo una inevitabile sveltezza e dirittura in un dato campo. La trouvaille. La schietta semplicità nel cogliere i mezzi efficaci.
Il genio ha il difetto di venire da una famiglia, e può compensarlo soltanto se non ne lascia nessuna.
Chiamasi genio il disgraziato che non riesce a diventar filisteo.
Funzione propria del genio è fornire idee ai cretini vent'anni dopo.