La religione è l'effetto placebo dell'anima.
Per pensare cose semplici ci vuole un genio; i cretini pensano solo cose complicate.
L'ipocrisia, per quanto sia un grave difetto, come difetto ha, tuttavia, il pregio di nascondere gli altri.
La politica ha le sue ragioni che la ragione non conosce.
Basta con i fatti! Passiamo alle parole!
Si riesce a fingere bene di essere ubriachi soltanto se si è bevuto molto vino.
Tutte le religioni conducono allo stesso Dio, e meritano il medesimo rispetto.
Ovunque Dio eriga una casa di preghiera, il diavolo vi costruisce sempre una cappella. E si scoprirà dopo aver controllato, che quest'ultimo ha la più vasta congregazione.
Prendiamo la Bibbia: non esiste opera più erotica e mistica della Bibbia, è il libro più venduto più letto, anche perché è facile, quando si sanno i gusti dei lettori La Bibbia infatti è l'unico caso in cui l'autore del libro è anche l'autore dei lettori.
La religione di Gesù Cristo, annunciata da ignoranti, ha fatto i primi cristiani. La stessa religione, predicata da dotti, oggi fa soltanto degli increduli.
Ogni religione positiva non è, propriamente parlando, che l'usurpatrice del trono che spetta alla filosofia. Per questo i filosofi la osteggeranno sempre, anche se dovessero considerarla un male necessario, una stampella per la patologica debolezza di spirito della maggior parte degli uomini.
La scienza senza la religione è zoppa. La religione senza la scienza è cieca.
L'unica condizione per essere sempre e veramente religiosi è vivere sempre intensamente il reale.
Il mondo privo di religione si ritrova senza coesione interna, schiacciato su una dimensione sola, in balìa di un egoismo che sa solo calcolare, molto prossimo al cinismo, talora alla disperazione.
L'umanità sta stretta nella religione così come un bambino, crescendo, diventa troppo grande per il suo vestito; e non c'è niente da fare: il vestito si strappa.
La religione non è che un sole illusorio, che si muove attorno all'uomo finché questi non giunge a muoversi attorno a se stesso.