In Italia tutto è a mezzo.— Pier Paolo Pasolini
In Italia tutto è a mezzo.
La continuità tra il ventennio fascista e il trentennio democristiano trova il suo fondamento sul caos morale e economico, sul qualunquismo come immaturità politica e sull'emarginazione dell'Italia dai luoghi per dove passa la storia.
Amo ferocemente, disperatamente la vita. E credo che questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine.
Qual è la vera vittoria, quella che fa battere le mani o battere i cuori?
Quando un giovane, o un anziano molto aggiornato, accusando se stesso e gli altri, fino a ridursi alla disperazione e allo sciopero, dice che non c'è nulla da fare, che il sistema non può fatalmente non "mangiare" dice in realtà: io desidero essere mangiato, sparire.
Il successo non è niente. È una forma... è l'altra faccia della persecuzione. E poi il successo è sempre una cosa brutta per l'uomo.
L'Italia deve concentrarsi sulla crescita, tornare a produrre benessere per le persone. La mancanza di crescita incattivisce le persone: è un tema economico, ma anche morale ed etico.
Gl'italiani vanno al Nord in cerca di soldi; al Sud in cerca dell'anima. All'estero smettono di essere meridionali o settentrionali e diventano solo italiani.
L'Italia è sempre stata una squadra rispettata in tutto il mondo.
La legge in Italia, è come l'onore delle puttane.
L'Italia è un posto dove le cose stanno sempre per succedere. Di solito, sono cose insolite: la normalità, da noi, è eccezionale.
E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi.
Abbiamo fatto l'Italia, si tratta adesso di fare gli italiani.
La Corea che ha il 75% del territorio fatto di montagne ed è in un luogo scomodo del mondo è diventato la decima economia del mondo. Pensi se non credo nell'Italia.
Propongo che l'Italia come Stato indipendente sia abolito e che diventi una colonia di un Paese civile.
L'italiano non s'organizza: s'arrangia.