Qual è la vera vittoria, quella che fa battere le mani o battere i cuori?
La vita, in India, ha i caratteri dell'insopportabilità.
In Italia tutto è a mezzo.
Ciò che si vive esistenzialmente è sempre enormemente più avanzato di ciò che si vive consapevolmente.
La Chiesa ha fatto un patto col diavolo... un popolo degenerato, mostruoso, criminale... non ho speranze, non mi disegno un mondo futuro, tendo verso una forma anarchica.
Una religione cattiva è sempre una religione.
Era tema costante di Totila il ritenere che il vizio e la rovina nazionale siano inseparabilmente connessi; che la vittoria sia il frutto della virtù morale e militare, e che il principe, e anche il popolo, siano responsabili dei crimini che essi trascurano di punire.
Il feticcio è il segno di una vittoria trionfante sulla minaccia di evirazione e una protezione contro quella minaccia.
Quelli che disputano, contraddicono e confutano la gente, di solito sono sfortunati nei loro affari. Talvolta ottengono una vittoria, ma mai la benevolenza, che sarebbe per loro di maggiore utilità.
Lascia che il mio nome sia tra quelli che sono disposti a sopportare il ridicolo e i rimproveri per amore della verità, e così conquistare il diritto di gioire quando la vittoria viene ottenuta.
Fa piacere vedere una macchia del sangue nemico.
Non possiamo ingannare la morte ma possiamo farle fare così tanta fatica che quando arriverà a prenderci saprà di avere ottenuto una vittoria altrettanto perfetta della nostra.
La vittoria è un'illusione dei filosofi e degli stolti.
Sono le vittorie che tu riporti giornalmente sulla solitudine, sulla povertà, sulla fame, sulla fatica, sulla sconfitta, sulla delusione, sull'ingiuria, sul disprezzo, sulla sofferenza. Sono la tua resistenza alle difficoltà. Sono il tuo coraggio nell'affrontarle.
La vera vittoria è la vittoria sull'aggressione, una vittoria che rispetti l'umanità del nemico rendendo così inutile un ulteriore conflitto.