Gli uomini si giudicano meglio dal basso verso l'alto che dall'alto in basso.
Nell'atto di fede c'è sempre un momento in cui bisogna chiudere gli occhi e buttarsi in acqua con cuore intrepido e senza garanzia apparente.
Che vale il mondo rispetto alla vita? E che vale la vita se non per esser data?
Dio ha fatto l'uomo e il peccato l'ha contraffatto.
Il tempo è il peccato dell'eternità.
Tra due parole, bisogna scegliere la minore.
Quando si è troppo giovani non si può giudicare bene, e neppure quando si è troppo vecchi.
Un uomo si giudica dai suoi nemici non meno che dai suoi amici.
Il mondo giudica gli uomini non dalle prove, ché non ha il tempo di ricercarle, ma dalle apparenze, onde poco basta a passare per una perla e pochissimo per un briccone.
Non giudicare gli uomini dalla diversità dei monumenti funebri e delle tombe che adornano le strade: la cenere rende tutti uguali.
Non si può giudicare il carattere di un uomo né condannare il suo comportamento se non si conosce lo stato del suo portafoglio.
Ciò che l'uomo sopporta più difficilmente è di essere giudicato. Di qui l'attaccamento alla madre o all'amante accecata, di qui anche l'amore per le bestie.
Ci sono più uomini giudicati per il colore delle loro cravatte che per il valore delle loro azioni.
Un uomo si giudicherebbe con ben maggiore sicurezza da quel che sogna che da quel che pensa.
È proprio perché uno non sa fare una cosa, che ne è il miglior giudice.
Non si possono giudicare gli uomini dal volto: essi si conoscono bene solo alla prova.