Viviamo in un'epoca che legge troppo per essere saggia, e crede troppo per essere bella.— Oscar Wilde
Viviamo in un'epoca che legge troppo per essere saggia, e crede troppo per essere bella.
Per acquistare popolarità bisogna essere una mediocrità.
La crescente influenza delle donne è l'unica cosa rassicurante nella nostra vita politica.
Cosa è la mente se non movimento nella sfera intellettuale?
Solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze.
Il fatto è che gli uomini non dovrebbero mai tentare di dettar legge alle donne. Non sanno mai come farlo e, quando lo fanno, dicono sempre cose particolarmente stupide.
Le grandi epoche della nostra vita si hanno quando noi abbiamo il coraggio di ribattezzare il nostro male come quel che abbiamo di meglio.
La festa prima della fine, l'orchestra che suona e non smette di suonare, mentre il Titanic affonda, è più che l'immagine di un'epoca: è una metafora della storia, della vita stessa, di ciascuno e di tutti.
Noi viviamo grazie a Dio, in un'epoca senza fede.
Non diciamo male della nostra epoca, non è più disgraziata delle altre. Non ne diciamo neanche bene. Non ne parliamo. È vero che la popolazione è aumentata.
I due punti più deboli della nostra epoca sono la mancanza di principi e la mancanza di immagine.
Più si studia la vita e la letteratura, più si sente con forza che dietro ogni cosa meravigliosa c'è l'individuo, e che non è il momento che fa l'uomo, ma l'uomo che crea l'epoca.
Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.
Un'epoca non più superstiziosa dicono, ma in compenso ipocondriaca.
L'epoca della procrastinazione, delle mezze misure, del mitigare, degli espedienti inutili, del differire sta giungendo alla fine. Ora stiamo entrando nell'epoca dove ogni azione causa conseguenze.