L'evento su le ginocchia degli dèi s'asside.
Tutte le morti sono odiose per i miseri mortali.
Appoggiato, nasce il valore persino nei molto vigliacchi.
La fame è insolente, dovrà essere saziata.
Tal e quale la stirpe delle foglie è la stirpe degli uomini.
Al destino di morte non scampa nessuno che nasce.
Non è vero che fin dal principio gli dèi hanno svelato tutto ai mortali, ma gli uomini stessi, cercando, col tempo trovano ciò che è meglio.
È conveniente che esistano gli dei, e, siccome è conveniente, lasciateci credere che esistano.
Gli dei esistono, è evidente a tutti, ma non sono come crede la gente comune, la quale è portata a tradire sempre la nozione innata che ne ha.
Non sono da temere gli dèi; non è cosa di cui si debba stare in sospetto la morte; il bene è facile a procurarsi; facile a tollerarsi il male.
Se vi fossero degli dèi, come potrei sopportare di non essere dio! Dunque non vi sono dèi.
Ci siano o no gli dèi, di essi siamo servi.
Sugli dèi, dì solo: sono.
Gli dei non danno mai tutte insieme le cose belle ai mortali.
Gli dei muoiono, ma dalle loro ceneri altri dei nascono.
Stanchezza, che d'un sol balzo vuol attingere le ultime cose, con salto mortale: una misera ignorante stanchezza, che non vuol più nemmeno volere: essa ha creato tutti gli dèi e i mondi dietro il mondo.