Diffidare dell'uomo è un corromperlo.
La modestia e il lepore sono il carattere della perfezione ed esse sono la prova del carattere di ogni grand'uomo.
L'amicizia fugge dalla ricchezza, come colomba dal falco.
Ascoltate i pensieri, i presentimenti della notte, perché, in quella pace, come sommesso rumore lontano, si fa la coscienza sentire.
Strano che l'uomo debba in quasi ogni cosa parere o migliore o peggiore di quel ch'egli è.
Si comincia a diffidare delle persone molto avvedute, quand'esse si mostrano imbarazzate.
La condizione di italiano espatriato attiva il complesso dell'orfano sannita, un che di sventurato e diffidente, di irto e rusticamente astuto.
Diffidare (continuamente e sistematicamente, senza vacillare nemmeno per un attimo) richiede uno sforzo enorme e anche un suo allenamento.
Non diffidate dei cattivi, ma degli imbecilli; e, sopra tutto, dei buoni.
Diffida del bue davanti, della mula dietro, del monaco da tutte le parti.
L'ironista diffida di ciò che dice senza per questo credere che sia vero il contrario.
Sii sempre diffidente verso ogni oggetto utile che pesa meno del suo manuale di istruzioni.
La diffidenza rende tristi.
La diffidenza verso gli altri nasce anche dalla sfiducia in noi stessi.
Diffidiamo del popolo, del buonsenso, del cuore, dell'ispirazione e dell'evidenza.