Vi sono certe calunnie contro cui l'onniscienza stessa smarrisce.
Nella storia e nella filosofia lo scetticismo è una virtù.
Il regime della Chiesa non è punto arbitrario; essa ha canoni e leggi che il Papa deve osservare.
La libertà moderna è essenzialmente morale.
Nelle grandi crisi la parte delle donne consiste nel raddolcire i nostri infortuni.
L'immaginazione governa il mondo.
La calunnia è la vendetta del vigliacco, mentre la sua difesa è la dissimulazione.
La miglior risposta alle calunnie è il silenzio.
Il calunniatore è simile all'uomo che getta polvere contro un altro quando il vento è contrario; la polvere non fa che ricadere addosso a colui che l'ha gettata. L'uomo virtuoso non può essere leso e il dolore che l'altro vorrebbe infliggere, ricade su lui stesso.
Teniamoci stretti al personalismo dei giudizi perché è il solo alibi che possediamo per evitare il dolo della calunnia.
La calunnia lascia sempre peggio il calunniatore, giammai il calunniato.
Le calunnie non si devono dimostrare. Basta ripeterle.
Ove in eminente grado virtù risiede, ivi piomba la persecuzione; e pochi o niuno dei celebri personaggi delle andate età si sottrassero all'acuto morso della calunnia o della più fina malizia.
La calunnia è come la vespa che vi disturba, e contro la quale non si deve fare il minimo movimento a meno che non siate certi di ucciderla: altrimenti quella torna alla carica più incattivita che mai.
I calunniatori sono anche di solito vigliacchi.