C'è solo un modo di buttare via il proprio denaro: non spenderlo.
L'avaro spende lo stretto necessario: il prodigo, tutto il superfluo.
Avaro. Smodatamente desideroso di conservare ciò che altre brave persone vorrebbero tanto ottenere.
Gli avari sono dei contemporanei antipatici, ma dei graditissimi antenati.
Non c'è avaro che non si riproponga di fare, un giorno, una spesa ingente; ma arriva la morte e fa realizzare i suoi progetti all'erede.
L'avarizia ci toglie il piacere di spendere, ma ci dà quello di non aver speso.
Il bene perduto rende l'uomo avaro.
La disdetta dell'avaro è che non riesce a infilarsi nella fessura del salvadanaio.
Bisogna fuggire l'avarizia perché è un difetto molto brutto e cattivo, ma bisogna amare l'economia che è buona virtù e sorella della prudenza; essa è un grande aiuto alla carità.
L'avaro è senz'altro un pazzo: che senso ha, infatti, vivere da povero per morire da ricco?