Ogni storia è una storia infinita.
Come voi avete occhi per vedere la luce, e orecchie per sentire i suoni, così avete un cuore per percepire il tempo. E tutto il tempo che il cuore non percepisce è perduto, come i colori dell'arcobaleno per un cieco o il canto dell'usignolo per un sordo.
Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano ma pochissimi si fermano a rifletterci. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto. Questo mistero è il tempo.
Ci sono cose che non si possono capire con la riflessione, bisogna viverle.
Una Storia può essere nuova eppure raccontare di tempi immemorabili. Il passato nasce con lei.
La storia è una camera di rianimazione ed è facile sbagliare dose e mandare all'altro mondo i pazienti che si devono salvare.
Alla storia non si chiede né il numero dei morti né il costo delle grandi imprese!
Nella storia di una democrazia la discontinuità è un elemento fecondo e non un baratro di cui aver paura.
Che cos'è uno storico? Uno che scrive troppo male per poter collaborare a un quotidiano.
Ignorare quello che è avvenuto prima della nostra nascita equivale a rimanere sempre bambini.
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
Se pensate di attraversare un momentaccio, date un'occhiata ai libri di storia.
Chi legge la storia, se non gli storici quando correggono le loro bozze?
La storia della politica del potere non è nient'altro che la storia del crimine nazionale e internazionale e dell'assassinio di massa.
La storia del genere umano diventa sempre più una gara fra l'istruzione e la catastrofe.