Se danzi col diavolo, il diavolo non cambia. È il diavolo che cambia te.
Coloro che combattono, non per Dio in se stessi, ma contro il diavolo negli altri, non riescono mai a migliorare il mondo, ma lo lasciano com'era, o qualche volta peggiore di com'era prima che cominciasse la crociata.
Il diavolo agisce più attraverso la sua intelligenza che attraverso la forza, la sua specialità è provocare due o più derive opposte, è orchestrare quelle che Giovanni Paolo II ha chiamato "strutture di peccato".
In difesa del diavolo, va detto che abbiamo sentito una sola campana. Dio ha scritto tutti i libri.
Quando il povero dona al ricco, il Diavolo se ne ride.
Dio s'è fatto uomo. Il diavolo s'è fatto donna.
Dove Dio ha costruito una chiesa, il diavolo costruisce anche lui una cappella.
Il nemico non sopporta l'amore, né la luce, né la verità.
Il diavolo ha per Dio le prospettive più ampie, per questo si tiene lontano da lui il diavolo, cioè il più antico amico della conoscenza.
E ciascuno ha il diavolo che si merita.
Niente giustifica la tristezza: soltanto il diavolo ha ragioni per essere triste.