Dio è nella mia mente e il diavolo nei miei pantaloni.
Sai, non basta il talento per essere un campione. Ci vogliono, in parti uguali, talento, fortuna, pratica e nervi.
Non potevo aspettare che arrivasse il successo, così sono andato avanti senza di lui.
Non do alcun credito al diavolo: non ha creato nulla.
Se il diavolo non me l'avesse ispirato, non l'avrei mai commesso! disse l'uomo. Ma il diavolo rispose. Se non ci fosse nessun uomo che mettesse in corso le mie fantasticherie, non sarei diavolo, ma sempre l'angelo di una volta.
Mi sono allenato facendo le facce allo specchio e ho fatto diventare matta mia madre. Cercava di spaventarmi dicendomi che avrei visto il diavolo se avessi continuato a guardarmi allo specchio. Questo mi ha affascinato ancora di più, naturalmente.
In difesa del diavolo, va detto che abbiamo sentito una sola campana. Dio ha scritto tutti i libri.
Quando il povero dona al ricco, il Diavolo se ne ride.
Il Diavolo ha reso tali servigî alla Chiesa, che io mi meraviglio com'esso non sia ancora stato canonizzato per santo.
Ho il diavolo dentro di me! Se non lo avessi non sarei cristiano.
Il furore del diavolo contro la Chiesa è così grande perché contro di essa non può conseguire nessun successo.
Ecco, forse l'unica vera prova della presenza del diavolo è l'intensità con cui tutti in quel momento ambiscono saperlo all'opera.
Il Diavolo rimase vergognoso, e intese come il bene sia tremendo, e vide come nella sua forma la virtù sia amabile.