Molti scrittori hanno necessità di ferite, ciascuna fisica o spirituale.
Le armi sono come i soldi; nessuno ne ha mai abbastanza.
Bisogna camminare sette volte nello stesso posto perché smetta di farti paura.
Quando arriva il successo per uno scrittore inglese, questi si procura una nuova macchina da scrivere. Quando il successo arriva per uno scrittore americano, si procura una nuova moglie.
Qualcuno ci sorveglia mentre scriviamo. La madre. Il maestro. Shakespeare. Dio.
Non sposare la neurochirurga che fa la buffona. Non sposare la fata sognatrice che si occupa della fame nel mondo. Sposa la più porca di tutte. Sposa quella che lo fa in cambio di una boccata della tua sigaretta.
Si dovrebbe considerare uno scrittore come un malfattore, che solo in rarissimi casi merita l'assoluzione o la grazia: questo sarebbe un rimedio contro il dilagare dei libri.
Uno scrittore è produttivo non nella misura in cui produce idee, ma nella misura in cui arricchisce l'editore che pubblica le sue opere.
Uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mai smesso di scrivere.
L'autore ragionevole non scrive per nessun'altra posterità che per la propria, cioè per la propria vecchiaia, per potere anche allora provar diletto di sé.
Lo scrittore deve guadagnare per vivere e scrivere, ma non deve vivere e scrivere per guadagnare.
Lo scrittore di mezza taglia piaggia e seconda il pubblico; lo scrittore grande lo scrolla e se lo trascina dietro.
Lo scrittore è colui che dà importanza alle inezie.
Uno scrittore ha sempre una vita di scorta quando ha deciso di barare con la sua.
Per istruirsi uno scrittore dovrebbe più vivere che leggere. Per divertirsi uno scrittore dovrebbe più scrivere che leggere. Allora possono nascere quei libri che il pubblico legge per istruirsi e divertirsi.
Il compito di un narratore è anzitutto quello di rappresentare. Un libro che si apre è come un sipario che si alza: i personaggi entrano in scena, la rappresentazione comincia.