Qualcuno ci sorveglia mentre scriviamo. La madre. Il maestro. Shakespeare. Dio.
Le pallottole non possono essere chieste indietro. Non potevano non essere inventate. Ma possono essere tolte dai fucili.
Molti scrittori hanno necessità di ferite, ciascuna fisica o spirituale.
Non è affatto chiaro come l'idea del paradiso-via-inferno abbia potuto sopravvivere a un solo istante di riflessione.
L'invidia non arriva mai al ballo vestita da invidia. Arriva vestita da qualcos'altro: ascetismo, standard elevati, buonsenso.
Di tutto quanto è scritto io amo solo ciò che uno scrive col sangue. Scrivi col sangue e allora imparerai che il sangue è spirito.
Per scrivere un bel libro sono necessarie tre cosa: il talento, l'arte e il mestiere; cioè la natura, l'operosità e l'abitudine.
Un uomo semplice, un uomo che ha il coraggio d'avere una firma leggibile.
Sfido chiunque nel suo momento più buio a scrivere le cose che lo rendono felice, anche quelle sciocchezzuole come l'erba verde o una conversazione amichevole con qualcuno in ascensore. Incomincerà a rendersi conto di quanto è ricco.
Se posso mantenermi facendo lo scrittore, allora posso fare quello che voglio.
Scrivere è una cosa dannata: ti tira fuori quella sincerità che non ti concedi nella vita.
Scrivere è come scolpire, bisogna togliere. È un esercizio faticoso, e qualcuno preferisce evitarlo. Ecco spiegata la massa di parole inutili a spasso per il sistema solare.
Lo stile corretto è omettere le cose non essenziali.
Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto.
È chiaro quanto di più crudele è la penna che la spada.