La danza è una canzone del corpo. Sia essa di gioia o di dolore.
I più grandi ballerini non sono grandi per il loro livello tecnico, sono grandi per la loro passione.
La danza è un canto del corpo, sia esso di gioia o di pena.
La danza è il linguaggio nascosto dell'anima.
A nessuno importa se non sei bravo nella danza. Solo alzati e danza!
La passione per la danza mi è stata trasmessa dai miei genitori, amanti del ballo e della musica, essendo il terzo ed ultimo figlio partecipavo con loro a tutte le feste danzanti. All'età di nove anni mi iscrissero ad una scuola di danza, visto il mio entusiasmo nel muovermi a tempo di musica.
Mia madre mi disse che io ho cominciato a danzare prima ancora di nascere. Pare che sentisse i miei piedini che tamburellavano per mesi dentro di lei.
Ciò che non può danzare sulla mia bocca va ad urlare nel profondo dell'anima.
Impara a ballare altrimenti gli angeli in cielo non sapranno cosa fare con te.
State parlando del ballo come se fosse il lancio di una capsula spaziale.
La danza ti fa guardare in faccia il paradiso, qualunque sia la direzione del tuo giro.
La paranza è una danza che si balla nella latitanza, con prudenza ed eleganza e con un lento movimento de panza. Così da Genova puoi scendere a Cosenza, come da Brindisi salire sù in Brianza, uno di Cogne andrà a Taormina in prima istanza, uno di Trapani? Forse in Provenza... no, no, no....
Ballare è la poesia dei piedi.
I ballerini possono realizzare l'impossibile e tutti vorremmo essere come loro. Pagati poco, belli, vulnerabili, espressivi: sembrano farfalle. E hanno piedi nodosi, che spesso dicono più di tanti discorsi, portandoci dalla realtà in un'altra dimensione.