Quando riusciamo a vedere la bellezza, essa è sempre perduta.
Siamo forti contro le tentazioni forti. Contro le deboli, deboli.
Tutto il mondo soffre di avere perduto la religione. E quasi tutta la poesia di oggi non è, in un modo o nell'altro, che il rimpianto di una religione perduta.
Il vino, specialmente in Italia, è la poesia della terra.
Qui è il fascino del vino: nella sua vitalità irrazionale e sempre mutevole, non troppo diversa da quella di un organismo umano.
C'è il pettegolezzo, di cui si dice tanto male; ma che in fondo è la base della carità, dell'interesse per il prossimo.
Il più delle volte un'aria di dolcezza o fierezza in una donna, non significa che essa sia dolce o fiera: è semplicemente un modo d'esser bella.
La bellezza ci farà fiorire di nuovo.
La bellezza che Cerullo aveva nella testa fin da piccola non ha trovato sbocco e le è finita tutta in faccia, nel petto, nelle cosce e nel culo, posti dove passa presto ed è come se non ce l'avessi mai avuta.
Dato che non possiamo ottenere bellezza dalla vita, cerchiamo almeno di ottenere bellezza dal fatto di non potere ottenere bellezza dalla vita. Facciamo del nostro fallimento una vittoria, una cosa positiva ed elevata, con colonne, maestà e acquiescenza spirituale.
La bellezza ha tanti significati quanti umori ha l'uomo. La bellezza è il simbolo dei simboli. La bellezza rivela tutto perché non esprime niente.
La bellezza deve essere giudicata non per le proporzioni matematiche del corpo e del viso, ma per l'effetto che produce.
Per la donna disposta ad amare, è una gran fortuna essere bella, ma per quella che vuole solo essere desiderata, è sufficiente che la si trovi bella.
Le notti in cui la bellezza dilata il tempo, in cui il presente è così perfetto e lo si indossa così bene che si cominciano a fare promesse, giuramenti, patti, perché quella bellezza fa sentire dentro di sé una spinta verso il futuro.
Il concetto del 'bello' ha fatto qualche danno.
Noi della bellezza crediamo materia la verità morale.