A che serve un prete se non a dare speranza?
Dio ci cerca infinitamente di più di quanto noi lo cerchiamo.
Il primo nucleo essenziale della Chiesa è la famiglia, vera «Chiesa domestica».
È maturo solo chi si ritiene immaturo, perché solo chi si ritiene immaturo cerca di colmare le sue lacune.
Ogni essere è una nota nella sinfonia dell'universo. Sentirsi parte di questa armonia universale dà le vertigini. Il Tutto cosmico non cancella la nostra identità, bensì le dà valore.
Noi sacerdoti non dobbiamo far sentire alla gente solo il profumo del Vangelo, ma anche la sua forza.
È stato il prete che ha avuto il merito di educare gli italiani all'umiliazione ed al servilismo. Mentre lui si faceva baciare la pantofola dagli imperatori, chiedeva agli altri esercitassero l'umiltà cristiana.
I sacerdoti devono possedere un magazzino di speranza per darne agli altri.
La falsità del prete si rivela soprattutto nella voce impostata.
Nel mondo intero sarà possibile la fratellanza umana ove sia liberato dai preti.
Un prete è un agnello in un salotto e un leone in sagrestia.
Badate alla vostra dignità, fratelli sacerdoti, e siate santi perché egli è santo.
I preti parlano spesso della croce, è bene che ne vivano anche.
Dio, padre dell'umanità intiera, vuol tutti gli uomini fratelli e felici. I preti dividono gli uomini in cento sette diverse, che reciprocamente si maledicono.
Contro il prete non si hanno ragioni, si ha il carcere.
Preti, e Frati, canagie buzarae, Zente d'ogni estrazion, razza de muli, Ch'andè a sti Putti buzarando i Culi, E chiavando le Donne maridae.