La morte non è forse altro che la nascita di un'anima.— Marguerite Yourcenar
La morte non è forse altro che la nascita di un'anima.
L'ipocrisia degli uomini? Non esageriamola. La maggior parte pensa troppo poco per pensare doppio.
Per gli psicologi l'oblio nasconde sempre un segreto: questi analisti si rifiutano di affrontare il vuoto desolato.
Più invecchio anch'io, più mi accorgo che l'infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono, ma sono i due stati più profondi che ci è dato vivere. In essi si rivela la vera essenza di un individuo, prima o dopo gli sforzi, le aspirazioni, le ambizioni della vita.
Agire e pensare come tutti non è mai una garanzia e non è sempre una giustificazione.
La meditazione della morte non insegna a morire, non rende l'esodo più facile.
Non possiamo ingannare la morte ma possiamo farle fare così tanta fatica che quando arriverà a prenderci saprà di avere ottenuto una vittoria altrettanto perfetta della nostra.
La realtà è che uno vive finché non muore. E la verità è che nessuno vuole la realtà.
"Siamo nati per morire." Se l'avessi saputo prima!
È poco probabile che tutto finisca con la morte perché sarebbe troppo comodo cavarsela così a buon mercato.
La morte non è che per i mediocri.
La maggior parte delle persone muoiono all'ultimo minuto; altre 20 anni prima, alcune ancora prima. Sono i dannati della terra.
Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la morte. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso.
Si vive solo due volte: una volta quando si nasce e una volta quando si guarda la morte in faccia.
Morte. La più implacabile delle malattie ereditarie.
La morte, ch'era il vostro coraggio, può esservi tolta come un bene.