La morte non è forse altro che la nascita di un'anima.
Talora i nostri difetti sono i migliori avversari dei nostri vizi.
Senza dubbio, stancarsi è un modo di dominarsi.
Coloro che vivono con cognizione di causa sono rari, e di solito dimenticano presto. E quelli che per miracolo se ne rammentano, spesso non sanno trarne profitto.
L'amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli.
È raro che la vita annunci le sue catastrofi.
Chi non vuole morire non vuole vivere.
Quando si nasce poeti, l'amore e la morte si fanno compagnia e tutti e due hanno le tasche bucate per non contare gli anni.
Arriviamo a comprendere fino in fondo gli esseri umani ai quali siamo uniti da un vincolo indissolubile soltanto nell'attimo della loro morte.
La morte è un mostro che caccia dal gran teatro uno spettatore attento, prima della fine di una rappresentazione che lo interessa infinitamente.
Nella vita la cosa più audace è odiare la morte; sono disprezzabili e disperate le religioni che ottundono questo odio.
Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te.
La morte è l'ignoranza della vita: quanti uomini morti si aggirano tra i viventi.
Mi disturba la morte, è vero. Credo che sia un errore del padreterno. Non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me: che farete da soli?
Vorrei essere solo con la morte. È una partita a due che voglio giocare fino in fondo anche se so che è sempre lei a vincere.
La morte non è il morire, ma ciò che avviene prima di morire, immediatamente prima, quando non ha ancora penetrato il corpo, e se ne sta immobile, bianca, nera, viola, livida, seduta sulla sedia più vicina.