La morte non è che per i mediocri.
L'amore è un atto senza importanza, dal momento che si può farlo all'infinito.
Il coraggio è uno stato di calma e di tranquillità in presenza di un pericolo, stato rigorosamente simile a quello in cui si è quando non c'è pericolo.
Oh la disperazione di Pigmalione, che avrebbe voluto creare una statua e fece soltanto una donna!
Il consenso universale è già un pregiudizio.
Non si deve permettere agli uomini liberi di prendersi troppe libertà.
Sono sempre ossessionato dal pensiero della morte: v'è una vita nell'aldilà? E se c'è, mi potranno cambiare un biglietto da cinquanta?
Non posso rinascere se prima non muoio, e la morte mi ripugna.
Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come rifiutarsi di vivere per paura di morire.
La morte è il riposo, ma il pensiero della morte è il disturbatore di ogni riposo.
Non c'è nulla di certo nella vita di un uomo, tranne questo: che egli deve perderla.
Ed è il pensiero della morte che, in fine, aiuta a vivere.
La morte, se somiglia allo spegnersi di una luce non mi spaventa: tutt'al più mi scoccia. L'unica cosa che mi spaventa è il dolore.
La morte, la vita, la fama, l'infamia, il dolore, il piacere, la ricchezza, la povertà, tutto ciò tocca ugualmente a buoni e cattivi, non essendo queste cose né belle né brutte; e, dunque, neppure beni o mali.
L'orrendo della morte è il suo cerimoniale. Quanto più bello sarebbe andarsene al cimitero da soli, a piedi.
Nessuno può dire con certezza che domani sarà ancora vivo.