Il perdono è l'ornamento dei forti.
La nonviolenza è il fine di tutte le religioni.
Non è una vergogna essere schiavi: è una vergogna avere schiavi.
La fede non è un fiore delicato, destinato ad appassire al minimo accenno di brutto tempo. La fede è come le montagne dell'Himalaya, che non possono modificarsi in alcun modo. Non c'è tempesta che possa smuovere le montagne dell'Himalaya dalle proprie fondamenta.
La vera felicità dell'uomo sta nell'accontentarsi. Chi sia insoddisfatto, per quanto possieda, diventa schiavo dei suoi desideri.
Per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione e un'assoluta tolleranza.
Si può ben perdonare a un uomo di essere sciocco per un'ora, quando ci sono tanti che non smettono mai di esserlo nemmeno per un'ora in tutta la loro vita.
Chi sfacciatamente nega cose certe, merita meno perdono.
Il perdono è l'essenza dell'amore. Amare è perdonare, perdonare è amare.
Il perdono è migliore della vendetta.
Quando il male passa, perdoniamo Dio.
Perdonare e dimenticare vuol dire gettar dalla finestra una preziosa esperienza già fatta.
Quando lei grida che quel che hai fatto è stato imperdonabile, ha già cominciato a perdonarti.
Errare è umano, perdonare è divino.
Questa mattina porta una pace che rattrista; nemmeno il sole mostrerà la sua faccia. Andiamo via da qui, a ragionare di questi dolorosi avvenimenti. Per alcuni sarà il perdono, per altri il castigo immediato: poiché mai storia fu più triste di quella di Giulietta e del suo Romeo.
La gioventù, a cui si perdona tutto, non si perdona nulla; alla vecchiaia, che si perdona tutto, non si perdona nulla.