È quando non si ha più speranza che non si deve disperare di nulla.
Disgraziato l'animo ansioso del futuro.
Anche in uno stato oppresso c'è la possibilità per un uomo saggio di manifestarsi, e in uno fiorente e felice regnano la sfrontatezza l'invidia e mille altri vizi che rendono inerti.
Perdona molto agli altri, nulla a te stesso.
Soli, saremo migliori.
Come certi scogli protesi verso il mare profondo fanno sì che questo vi si infranga, ed essi, pur colpiti per tanti secoli, non mostrano alcun segno della furia marina, così l'animo del sapiente è saldo e racchiude in sé tale vigore da essere al riparo dall'offesa.
Senza amore di sé neppure l'amore per gli altri è possibile.
Si dice che una volta toccato il fondo non puoi che risalire. A me capita di cominciare a scavare.
Ci si può rassegnare alla disperazione, ma anche ci si può disperare della rassegnazione.
Spesso la disperazione ha vinto le battaglie.
Il disperare aggrava non soltanto la nostra miseria ma anche la nostra debolezza.
Quando la disperazione più nera e lo scoramento vengono scalzati dalla percezione lancinante dell'orrore, in nostro soccorso sopraggiunge l'oppio assurdo dell'ottimismo.
In breve, la disperazione cerca il proprio ambiente così infallibilmente come l'acqua cerca il proprio livello.
Come un legno che va alla deriva, incapace d'opporsi alla corrente del fiume, ignaro se l'acqua lo scaglierà sulla sponda o lo trascinerà fino al mare, così me ne andavo nella tua esistenza durante quell'autunno. La mia battaglia contro l'amore, il cancro, era ormai perduta.
L'uomo a volte dispera con dignità, ma è raro che speri con intelligenza.
L'angoscia è la disposizione fondamentale che ci mette di fronte al nulla.