La disperazione è rabbia senza alcun posto dove andare.
Il nevrotico crede che la vita abbia un senso, ma che la sua vita non lo abbia.
Un critico può recensire soltanto il libro che ha letto, non quello che lo scrittore ha scritto.
Sono sempre là per dire alla gente che la loro vita non è poi così male. Vorrei che fosse facile seguire questo consiglio. È importante per i nostri amici credere che noi siamo franchi con loro senza alcuna riserva, ed è importante per l'amicizia non esserlo.
I nevrotici si aspettano che voi vi ricordiate di tutto quello che vi dicono, e molto di ciò che non fanno.
Nessuno ha mai amato nessuno nel modo in cui ognuno desidera essere amato.
I corpi li unisce il piacere, le anime la pena.
La vita non è che una lunga perdita di tutto ciò che si ama. Ci lasciamo dietro una scia di dolori. Il destino ci confonde con una prolissità di sofferenze insopportabili. E con tutto ciò ci si stupisce che i vecchi si ripetano. È la disperazione che ci rimbecillisce.
È disperante frequentare persone per cui si prova disprezzo: essere obbligati, per pura cortesia, ad ammirare cose la cui insignificanza fa compassione.
La disperazione è come quei bambini precoci, che, quando porti via uno dei loro giocattoli, buttano il resto nel fuoco per rabbia. Diventano arrabbiati con se stessi, si trasformano nei loro stessi aguzzini, e vendicano le loro disgrazie sulla loro stessa testa.
Lo sconforto non tiene mai conto del firmamento.
Essere allegri non significa necessariamente essere felici, talvolta si ha voglia di ridere e scherzare per non sentire che dentro si ha voglia di piangere.
Quando un uomo è entrato nella zona estrema della disperazione, niente più nella sua vita è casuale.
Per quante volte un uomo può andare a fondo e rimanere vivo?
Ciò che chiamiamo disperazione spesso non è altro che la dolorosa avidità d'una speranza non esaudita.
Una certa continuità nella disperazione può generare la gioia.