Breve è la vita in sé, lunga il dolor la rende.
Che cosa servono a quel tizio ottant'anni trascorsi nell'inerzia? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, e non è morto tardi, ma lentamente.
Io sono un uomo e non considero nulla che sia umano estraneo a me.
Innanzi tutto è più facile respingere il male che governarlo, non accoglierlo che moderarlo una volta accolto, perché, quando si è insediato da padrone in un animo, diventa più forte di chi dovrebbe governarlo e non si lascia troncare ne rimpicciolire.
L'utilità dà la misura del necessario: ma il superfluo in che modo si può misurarlo?
Ti stupisci come di un fatto inaudito, perché, pur avendo viaggiato a lungo e in tanti posti diversi, non ti sei scrollato di dosso la tua tristezza e il tuo malessere spirituale? Devi cambiare animo, non cielo.
Il pianto è una naturale conseguenza del dolore.
Il dolore è una di quelle chiavi che servono ad aprire non solo i segreti dell'animo ma il mondo stesso. Quando ci si avvicina a quei punti in cui l'uomo si mostra all'altezza del dolore, o superiore ad esso, si accede alle sorgenti della sua forza e al mistero che si nasconde dietro il suo potere.
Non c'è nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria.
Non renderti più gravosi i tuoi mali, non opprimerti con i lamenti: il dolore è leggero se non lo accresci con la tua suggestione.
È sincero il dolore di chi piange in segreto.
Se due dolori scoppiano contemporaneamente in due punti diversi, il più violento soffoca l'altro.
Il dolore è una dote per un animo duro.
Spesso il piacere è un ospite passeggero, ma il dolore ci stringe in un crudele abbraccio.
Buttarsi intorno il dolore come un mantello.
La bellezza ci può trafiggere come un dolore.