La bellezza è una roba che viene fuori da dentro. Come i rutti.
I fidanzati sono come i tram. O non arrivano mai o ne arrivano tre tutti insieme. E alla fine non sai a chi attaccarti.
Sai qual è la tua più grande fortuna? Che io non sopporto il fallimento.
Io lo so come sono fatti i maschi. Già il terzo giorno di ferie vanno in paranoia perché non sanno cosa fare. Bamblinano in pigiama avanti e indietro senza combinare un tubo. Figurarsi quando vanno in pensione.
Sei come il vino: più invecchi più sai di tappo.
Dire a un parrucchiere "fai tu" è un po' come decidere di fare boungee jumping senza elastico.
Non è vero che i belli siano poco intelligenti: sono i brutti, invece che hanno troppo sviluppato il cervello per compensare le deficienze estetiche.
È stato detto che la bellezza è una promessa di felicità. Inversamente, la possibilità del piacere può essere un principio di bellezza.
La bellezza promette sempre e non dona mai alcunché.
La bellezza è la sola qualità che ci rende uomini fin dalla nascita. Un corpo, un gesto e un colore che ci inebriano sono l'unico incentivo consentito all'uomo per creare l'opera d'arte e congiungersi a Dio.
La bellezza appare come il primo bene del principe, il suo più imponenete diritto.
La bellezza è come ci si sente dentro, e si riflette negli occhi.
La vita della nostra città è ricca di soggetti poetici e meravigliosi. Siamo avvolti ed immersi come in un'atmosfera che ha del meraviglioso, ma non ce ne accorgiamo.
Ché la Bellezza, odimi bene, Fedro, la Bellezza soltanto è divina e visibile a un tempo, ed è per questo che essa è la via al sensibile, è, piccolo Fedro, la via che mena l'artista allo spirito.
Il bello ha l'aria facile, ed è proprio la cosa che il pubblico disprezza.
Che cosa desideriamo noi vedendo la bellezza? Desideriamo di essere belli, crediamo che a ciò vada congiunta molta felicità. Ma questo è un errore.