Essere molto belli è come essere molto intelligenti: una menomazione sociale.
Un dettaglio è un mondo spesso senza confini.
Gli umani, persistendo a credere di essere fatti a immagine e somiglianza di Dio, come Dio non migliorano, alternano solo piede e staffa.
La cultura degli uomini è divisa in parti uguali in tre aree stagne e comunicanti secondo convenienza: quella del silenzio, quella dell'omissione, quella dell'omertà. Un vero maschio rivelatore lo misuri solo dalla tenacia del suo coma volontario. Non vede, non sente, non parla.
Come c'è del merito nell'infelicità, c'è dell'intelligenza nell'essere felici.
La fortuna è un attimo, la vita è tutto il resto.
La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza.
La bellezza è per i mortali la madre di tutto cò che è dolce.
L'uomo è capace di produre il bello solo nella misura in cui, lasciandosi trascinare dal puro desiderio d'amore (éros), si volge dalla bellezza naturale verso questa Idea e ne diviene partecipe contemplandola.
Profondo è l'odio che l'animo volgare nutre contro la bellezza.
La Bellezza è una grazia, vivace e spirituale, la quale per il raggio divino prima si infonde negli Angeli, poi nelle anime degli uomini, dopo nelle figure e voci corporali.
La bellezza è la sola qualità che ci rende uomini fin dalla nascita. Un corpo, un gesto e un colore che ci inebriano sono l'unico incentivo consentito all'uomo per creare l'opera d'arte e congiungersi a Dio.
La bellezza è estasi; è semplice come il desiderio del cibo. Non si può dire altro sostanzialmente, è come il profumo di una rosa: lo puoi solo odorare.
La bellezza è mescolare in giuste proporzioni il finito e l'infinito.
Il concetto del 'bello' ha fatto qualche danno.
La bellezza è un dono gigantesco, immeritato, dato a caso, stupidamente.