Ci sono mille modi per dirti ti amo, ma uno solo per dirti fanculo.
— Luca Laurenti
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La nostra interpretazione
Le parole possono assumere forme, toni e sfumature infinite, soprattutto quando si cerca di esprimere un sentimento profondo come l’amore. Quando un’emozione è positiva, complessa e ricca di significati, la mente trova mille strade per raccontarla, modulandola in modo dolce, ironico, poetico o quotidiano. L’affetto e il legame verso una persona ammettono incertezze, timidezze e tentativi; spesso si cercano giri di parole, metafore e piccole attenzioni per rendere più delicato o speciale ciò che si prova. Di fronte al rifiuto, alla rabbia o alla rottura, invece, la comunicazione tende a farsi secca, cruda, univoca. L’insulto, concentrato in una sola parola diretta e brutale, taglia ogni possibile sfumatura e chiude lo spazio del dialogo. Questa distanza tra la ricchezza espressiva del sentimento e la povertà linguistica dell’aggressività mette in luce quanto l’amore, pur nella sua complessità, richieda cura, creatività e responsabilità, mentre il disprezzo sceglie scorciatoie semplici, immediate e distruttive. In controluce emerge una sorta di invito implicito a non sprecare la forza del linguaggio in forme di comunicazione che annullano invece di costruire, che umiliano invece di avvicinare, ricordando che ogni parola pronunziata verso l’altro ha un peso e lascia un segno, nel bene e nel male.