È un grande segno di mediocrità lodare sempre moderatamente.
La chiarezza adorna i pensieri profondi.
Nell'infanzia di tutti i popoli, come in quella dei singoli individui, il sentimento ha sempre preceduto la riflessione ed è stato il suo primo maestro.
Noi trascuriamo spesso le persone su cui la natura ci dà un certo ascendente; e sono pur quelle che dovremmo attaccare a noi e quasi incorporarci, le altre non attenendo a noi che col vincolo dell'interesse, che è il più mutevole oggetto che ci sia.
Il pensiero della morte ci inganna, perché ci fa dimenticare di vivere.
Quando riceviamo qualche favore dai nostri amici, subito pensiamo che in virtù dell'amicizia essi son pur tenuti a ciò, ma non pensiamo affatto che non sono punto tenuti ad esserci amici.
La lode degli altri deve seguirci spontaneamente; noi dobbiamo occuparci della cura di noi stessi.
Se certe nostre lodi fossero davvero meritate, preferiremmo non farle.
Non lodare un indegno solo per la sua ricchezza.
Si impiegano le lodi come i soldi: perché ci siano restituite con gli interessi.
E loda di più la polvere un po' dorata che la doratura impolverata.
Il rifiuto delle lodi è un desiderio di essere lodato due volte.
Cerca di essere lodato da vivo e considerato beato una volta morto.
Le lodi che più piacciono agli uomini sono quelle immeritate perché gli fanno credere di possedere le virtù che non hanno.
La lode è il modo dell'amore che ha sempre in sé un elemento di gioia.
La lode arriva solo dopo che la fatica le ha aperto la strada.