Il commercio è la scuola della frode.
I consigli della vecchiaia rischiarano senza riscaldare, come il sole d'inverno.
Noi trascuriamo spesso le persone su cui la natura ci dà un certo ascendente; e sono pur quelle che dovremmo attaccare a noi e quasi incorporarci, le altre non attenendo a noi che col vincolo dell'interesse, che è il più mutevole oggetto che ci sia.
Un segno grave di mediocrità è il lodare sempre con moderazione.
Quando riceviamo qualche favore dai nostri amici, subito pensiamo che in virtù dell'amicizia essi son pur tenuti a ciò, ma non pensiamo affatto che non sono punto tenuti ad esserci amici.
La coscienza è la più mutevole delle regole.
Lo spirito commerciale è lo spirito del mondo. È senz'altro lo spirito grandioso. Esso mette tutto in movimento e collega tutto. Risveglia paesi e città, nazioni e opere d'arte. È lo spirito della civiltà, la perfezione del genere umano.
Il commercio mondiale è imperniato quasi interamente su dei bisogni: bisogni non del consumo individuale, ma della produzione.
L'inclinazione a trafficare, barattare, scambiare una cosa con un'altra è comune a tutti gli uomini e non si trova in nessun'altra razza di animali.
Il libero commercio non è un principio, ma un espediente.
Il commercio inchiuderà eternamente come prima idea sua essenziale che uno dia liberamente una cosa e l'altro liberamente la ricambi.
Ecco da cosa si vede il buon commerciante. Ti fa comprare quello che lui vuol vendere.
Lasciati ingannare! Non disturbare il buon funzionamento del commercio!
Il commercio è ladrocinio se non è scambio.
Commerciare con tutte le nazioni, stringere alleanze con nessuna.