La coscienza è la più mutevole delle regole.
È forse contro la ragione o contro la giustizia amare se stessi? E perché dobbiamo volere che l'amor proprio sia sempre un vizio?
I giovani soffrono di più per la prudenza dei vecchi che per i propri errori.
I savi si sbagliano quando offrono alle passioni la quiete: le passioni ne sono nemiche. Essi vantano i pregi della moderazione a chi è nato per l'azione e una vita tumultuosa. Che cosa importa ad un malato della squisitezza di un banchetto che gli fa nausea?
È un grande segno di mediocrità lodare sempre moderatamente.
Non è nato per la gloria chi non conosce il valore del tempo.
Tutti gli uomini generalmente tendono a concepire gli altri esseri come simili a loro stessi, ed a trasferire in ogni oggetto le qualità più familiari, più intimamente presenti alla loro coscienza.
La coscienza è una suocera le cui visite non finiscono mai.
Non c'è niente al mondo così sconveniente per una donna quanto l'avere una coscienza anticonformista.
Come indurisce il cuore la coscienza isolata!
La vigliaccheria chiede: è sicuro? L'opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto?
La coscienza è quella voce interiore che ci avverte della possibilità che qualcuno ci stia guardando.
Non è la coscienza degli uomini che determina la loro vita, ma le condizioni della loro vita che ne determinano la coscienza.
Sei uno che sta a guardare? O uno che si mette all'opera? O uno che distoglie lo sguardo e si trae in disparte. Terzo caso di coscienza.
Molti uomini vivono in pacifica coesistenza con la propria coscienza sporca.
Non c'è coraggio e non c'è paura, ci sono soltanto coscienza e incoscienza. La coscienza è paura, l'incoscienza è coraggio.