Sono dei bei rompicoglioni, i filantropi.
Dalla prigione ci esci vivo, dalla guerra no. Tutto il resto, sono parole.
Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro.
L'inizio della fine inizia con la perdita del senso della proporzione.
La vita è questo, una scheggia di luce che finisce nella notte.
Non credete mai di primo acchito all'infelicità degli uomini. Chiedete loro solo se riescono ancora a dormire. Se sì, va tutto bene.
La filantropia è quasi l'unica virtù sufficientemente apprezzata dagli uomini. Non solo, è grandemente sopravvalutata: e chi la sopravvaluta è il nostro stesso egoismo.
La filantropia [...] è la religione dei rivoluzionari con la polizza di assicurazione. E poi [...] con la filantropia e l'intelletto rivolto a sinistra s'incassano miliardi.
Troppo spesso il filantropo circonda l'umanità delle proprie miserie trascorse, come di un'atmosfera, e questo egli lo chiama "pietà".
I filantropi perdono ogni senso di umanità: è la loro caratteristica distintiva.
I tempi della filantropia sono i tempi in cui si mettono dentro i mendicanti.
Filantropo. Vecchio signore ricco e solitamente calvo, che si è allenato a fare un ghigno ogni volta che la coscienza gli rimorde il portafoglio.
Le persone dall'animo filantropico perdono il senso dell'umanità. È la caratteristica che li contraddistingue.