Il poeta non deve edificare, deve soltanto allineare.
La bellezza non è il destino dell'arte. L'arte è perdita non guadagno.
Il diavolo può fare brutti scherzi al genio, trascura gli imbecilli.
La poesia non riempie la vita, non la riempie neppure la matematica, neppure l'atletica. Ma è buona norma riempire la vita di cascami, di rifiuti, di stracci, di musica (come fa il mio figlioccio), di puzzles (come fa mia moglie), piuttosto che starsene a mugugnare.
Non disprezzate la poesia. È pur sempre un ottimo modo di esercitare la memoria.
La vera poesia è al di fuori delle regole.
I poeti devono, secondo me, tradurre in versi; la traduzione dei versi in prosa è sempre infedelissima e lontana dall'originale.
Un sano tirocinio poetico non consiste in altro che nell'imparare ad essere scontenti.
Se la poesia non nasce con la stessa naturalezza delle foglie sugli alberi, è meglio che non nasca neppure.
Ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere.
La poesia propone e consegna praticamente la felicità quotidiana.
La poesia è inconscia di sé: l'uomo non la domina, né è dominato. Scorga dall'anima o soave ruscello o furioso torrente nel vedersi ritrarre matematicamente soffra e si lagni.
La poesia è l'operazione più artificiale che si possa immaginare. I poeti scrivono e riscrivono. Non improvvisano.
Un poeta che legge i suoi versi in pubblico può avere altre abitudini infami.