Il moderno invecchia. Il vecchio torna di moda.— Leo Longanesi
Il moderno invecchia. Il vecchio torna di moda.
L'Italia: una basilica che diventa una casa popolare.
I ricordi sono come i sogni: si interpretano.
Distratta, indolente, prudente, la nostra borghesia ama i suoi figli viziati e ribelli.
La fantasia è la figlia diletta della libertà.
Una vita spesa a "far la spesa".
L'operaio di una città moderna usufruisce, oggi, di un benessere materiale superiore a quello di un nobile dei secoli scorsi.
La modernità non sfugge alla tentazione di identificare il permesso con il possibile.
La modernità risolve i suoi problemi con soluzioni ancora peggiori dei problemi.
Non possiamo fermare la modernità, ma non possiamo nemmeno subirla in modo passivo.
Solo i moderni possono diventare sorpassati.
I moderni veri sono costretti a essere antimodernisti.
La modernità nasce su due paradigmi. La singolarizzazione, cioè l'individuo in sé e il funzionalismo.
Una sola frase basterà a descrivere l'uomo moderno: egli fornicava e leggeva i giornali.
Moderno è l'uomo che pensa con il cervello proprio, non per ispirazione e autorizzazione di un'autorità religiosa o politica.