L'Italia: una basilica che diventa una casa popolare.
Un vero giornalista spiega benissimo quello che non sa.
La virtù affascina, ma c'è sempre in noi la speranza di poterla corrompere.
Quando era fascista abusava di verbi al tempo futuro; ora, democratico, si serve del condizionale.
Se c'è una cosa che in Italia funziona è il disordine.
Diffidate delle donne intellettuali: finiranno col rintracciare sempre il cretino che le capisce.
In Italia tutto è a mezzo.
Gli italiani hanno sempre paura di qualcosa.
Governare gli italiani non è difficile, ma inutile.
Queste due malattie italiane: l'avvocato e il professore.
In Sudamerica il condono fiscale si fa dopo il golpe; in Italia prima delle elezioni; ma invertendo i fattori il prodotto non cambia: il condono fiscale è comunque una forma di prelievo fuori legge.
In Italia nulla è stabile, fuorché il provvisorio.
La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle.
L'italiano è per il divorzio, l'aborto, la pillola, la fecondazione artificiale, ma spende un milione per il vestito della figlia che va alla prima comunione.
Che faceva l'Italia innanzi a quel colossale movimento di cose e d'idee? L'Italia creava l'Arcadia.
L'italiano non lavora, fatica.