In Italia, tutti sono estremisti per prudenza.
Gli ideali che nascono dal pane, fanno perdere il pane.
La virtù affascina, ma c'è sempre in noi la speranza di poterla corrompere.
Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi.
La noia segue l'ordine e precede le bufere.
Il popolo italiano è sempre in buona fede.
L'Italia deve concentrarsi sulla crescita, tornare a produrre benessere per le persone. La mancanza di crescita incattivisce le persone: è un tema economico, ma anche morale ed etico.
In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti.
Abbiamo fatto l'Italia, si tratta adesso di fare gli italiani.
L'italiano: totalitario in cucina, democratico in Parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica.
Ormai è consenso comune che il popolo italiano non legge i giornali, li ripassa; ch'egli non sa che farne degli articoli di fondo, poiché gli basta il notiziario.
In Italia abbiamo perso la capacità di sentire il bello, quel bello che per secoli abbiamo dato al mondo e che adesso non sentiamo più.
Per pessimo che sia il governo italiano, ove non si presenti l'opportunità di facilmente rovesciarlo, credo meglio attenersi al gran concetto di Dante: "Fare l'Italia anche col diavolo".
Italia significa Verdi, Puccini, Tiziano, Antonello da Messina. Non è un discorso di politica, di cui non capisco nulla. Io non penso che Tiziano sia nato lassù e Antonello da Messina sia nato laggiù: per me sono due italiani.
L'Italia è un posto perfetto per andarci in vacanza.
Sono il pio Enea, noto per fama oltre i cieli, e con la flotta mi porto appresso i Penati scampati al nemico. Cerco la patria Italia e gli avi miei, nati dal sommo Giove.