Ci sono anche dolori di lusso, che recano lustro a chi li sopporta.
Distratta, indolente, prudente, la nostra borghesia ama i suoi figli viziati e ribelli.
La chiarezza è impegnativa, e non bisogna mai impegnarsi troppo. Se le religioni fossero molto chiare perderebbero, coll'andar del tempo, i credenti.
Se c'è una cosa che in Italia funziona è il disordine.
Non è necessario esser dei geni; ci si può accontentare di una mediocrità, tanto mediocre, da star fuori del comune.
La nostra ricchezza è il disordine, che poi è anche la nostra miseria.
Niente rende tanto grandi, quanto un grande dolore.
Tutto è più doloroso se ci si pensa.
Non credo che nessuno di noi possa parlare del dolore finché non ne è fuori.
Un'ora breve di dolore c'impressiona lungamente; un giorno sereno passa e non lascia traccia.
L'attrazione nasce da un dolore profondo, non dalla rivalsa di tante donne di oggi decise a restare giovani.
I più grandi dolori sono quelli di cui noi stessi siamo la causa.
L'uomo molto giovane è un animale ribelle al dolore.
Il dolore, in natura, è il più potente degli afrodisiaci.
Se due dolori scoppiano contemporaneamente in due punti diversi, il più violento soffoca l'altro.
Nulla aveva consistenza, neppure il dolore.