L'ironia è il pudore della mia coscienza.
La nostra vita è un test. Se fosse una vita vera ci direbbero dove andare e che cosa fare.
Un anno passa rapido, un mese mai.
Il popolo italiano è sempre in buona fede.
Il piacere di dispiacere a chi si vuol far piacere.
Il paradosso è il lusso delle persone di spirito, la verità è il luogo comune dei mediocri.
Per studiar minuziosamente un grottesco, per prolungar freddamente un'ironia, bisogna avere un sentimento continuo di tristezza e di collera.
Le sofferenze, i dolori e anche le ossessioni devono essere raccontate con auto-ironia.
Che ironia... salvava altri dalla morte, ma non salvò se stesso.
Sono convinta che ci sia energia e humour. Le due cose combinate equivalgono al fascino.
Riascoltati oggi, perfino gli «scarti» di Gaetano raccontano il presente più della maggior parte dei suoi colleghi vivi. Anche nelle sue tracce figlie di un Dio minore, c'è quel mix di lunarietà e ironia disillusa.
Dobbiamo saper anticipare il comico che c'è in noi. Così potremo evitare che gli altri si prendano gioco delle nostre imperfezioni.
L'ironia è la gaiezza della riflessione e la gioia della saggezza.
L'obiezione, la deviazione, l'allegra sfiducia, il desiderio di ironia sono segni di salute: tutto ciò che è assoluto rientra nella patologia.
Credo che l'ironia sia una dote innata, io ho sempre cercato di diversificare molto le mie scelte, di cambiare per non annoiare il pubblico, mi piace misurarmi con nuovi ruoli e ho rifiutato copioni con personaggi collaudati e simili al passato.
Da parte mia penso che nessun tipo innocente di arguzia o facezia debba essere soppresso: e che una buona freddura può venire ammessa tra le piccole eccellenze di una conversazione vivace.