Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.
Fra due diritti uguali chi decide? la Forza.
La religione è il sospiro di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito.
L'abolizione della religione come felicità illusoria del popolo è necessaria per la sua felicità reale.
Il comunismo non toglie a nessuno potere d'appropriarsi la sua parte dei prodotti sociali, esso non toglie che il potere di assoggettare coll'aiuto di quest'appropriazione, il lavoro degli altri.
Ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni.
Noi comunisti veniamo da lontano ed arriveremo lontano.
L'Europa in cui siamo costretti a vivere è un'Europa profondamente comunista, livellata verso il basso, che impedisce lo sviluppo delle singole nazioni.
Non sono mai stato comunista, ma se lo fossi stato non me ne vergognerei.
Il comunismo è un indovinello incartocciato in un enigma e rinchiuso in un mistero.
La teoria dei comunisti può essere raccolta in una singola frase: abolizione della proprietà privata.
Il comunismo, per noi, non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente.
Il comunismo nega la necessità dell'esistenza delle classi; vuole abolire ogni classe, ogni distinzione di classe.
Nessuno ci convincerà mai che un omosessuale possa avere in sé le condizioni e le esigenze di condotta che ne potrebbero fare un vero Rivoluzionario, un vero Comunista militante. Una deviazione di questa natura si scontra con il concetto che noi abbiamo di come dev'essere un militante comunista.
Quel che contraddistingue il comunismo non è l'abolizione della proprietà in generale, bensì l'abolizione della proprietà borghese.
Il comunismo russo è il figlio illegittimo di Karl Marx e di Caterina la Grande.