Noi comunisti veniamo da lontano ed arriveremo lontano.— Palmiro Togliatti
Noi comunisti veniamo da lontano ed arriveremo lontano.
La fonte delle organiche deficienze del movimento socialista era anche da cercarsi nella visione fatalistica di una rivoluzione che sarebbe dovuta giungere per un sviluppo automatico, quando il capitalismo fosse arrivato all'ultimo grado della sua maturazione.
La teoria dei comunisti può essere raccolta in una singola frase: abolizione della proprietà privata.
Il comunismo è un regime monarchico, una monarchia di vecchio stampo. In quanto tale taglia le palle agli uomini. E quando a un uomo gli tagli le palle non è più un uomo" diceva mio padre.
Il comunismo, per noi, non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente.
È l'incredibilità dell'esperimento che aiuta a spiegare, non a scusare, il plauso, anch'esso intellettuale, che in Occidente lo accompagnò.
Il comunismo è morto di comunismo. Il moloch ha divorato se stesso.
Il comunismo non è mai andato al potere in un paese che non fosse smembrato dalla guerra o dalla corruzione, o da entrambe.
Nel cuore del comunismo c'è la menzogna. La menzogna centrale, assiomatica: un regno di giustizia, una fratellanza senza classi, una liberazione dalla servitù qui e ora. In questo mondo. È questa la grande menzogna. La corruzione e il tradimento sistematici della speranza umana.
Ho cominciato a dubitare del comunismo quando ho visto che i giapponesi non lo fotografavano.
I comunisti possono riassumere le loro teorie in questa proposta: abolizione della proprietà privata.
Credo che l'istituzione mussoliniana di una terza via in alternativa al comunismo sia ancora attualissima.