Noi comunisti veniamo da lontano ed arriveremo lontano.
La fonte delle organiche deficienze del movimento socialista era anche da cercarsi nella visione fatalistica di una rivoluzione che sarebbe dovuta giungere per un sviluppo automatico, quando il capitalismo fosse arrivato all'ultimo grado della sua maturazione.
Il comunismo ha lasciato pure una grande eredità, non quella delle risposte che ha dato, ma quella delle domande che ha posto.
Il comunismo ha fallito? E noi ci riproviamo.
Ci sono molte persone nel mondo che non riescono a capire, o dicono di non riuscirci, quale sia la grossa differenza tra il mondo libero e il mondo comunista.
Nel cuore del comunismo c'è la menzogna. La menzogna centrale, assiomatica: un regno di giustizia, una fratellanza senza classi, una liberazione dalla servitù qui e ora. In questo mondo. È questa la grande menzogna. La corruzione e il tradimento sistematici della speranza umana.
Nessuno ci convincerà mai che un omosessuale possa avere in sé le condizioni e le esigenze di condotta che ne potrebbero fare un vero Rivoluzionario, un vero Comunista militante. Una deviazione di questa natura si scontra con il concetto che noi abbiamo di come dev'essere un militante comunista.
Il comunismo è come il proibizionismo: l'idea era buona, ma non ha funzionato.
Quel che contraddistingue il comunismo non è l'abolizione della proprietà in generale, bensì l'abolizione della proprietà borghese.
In realtà io non vedo il comunismo come una cosa negativa.
Ma prima o poi i poveri si accorgeranno: se i ricchi stanno con i comunisti o c'è qualcosa che non va nei ricchi o c'è qualcosa che non va nei comunisti.
Il comunismo è l'oppio degli intellettuali; privo di cura allo stesso modo in cui una ghigliottina può essere detta una cura per la forfora.