Il moralista deve rinascere ogni volta. L'artista, una volta per tutte.
La moderna fine del mondo si compirà in questo modo: in occasione dell'ultimo perfezionamento delle macchine si dichiarerà la incapacità a circolare degli uomini. Le automobili non riescono a portare avanti gli autisti.
La moralità è ciò che, pur senza essere osceno, offende grossolanamente il mio senso del pudore.
In principio era la copia per recensione, e uno la riceveva dall'editore. Poi scriveva una recensione. Poi scriveva un libro, che l'editore riceveva e rispediva come copia per recensione. Il prossimo a cui arrivava faceva lo stesso. Così è nata la letteratura moderna.
La bellezza innata è troppo ambiziosa per considerarsi perfetta; mentre l'orgoglio della bruttezza innata è inarrivabile.
Le esperienze sono risparmi che il taccagno mette da parte. La saggezza è un'eredità che uno spendaccione non riesce a dissipare.
Come artista, un uomo non ha altra patria in Europa che Parigi.
Si dice che la tragedia della vita dell'artista è l'impossibilità per lui di rendere il suo ideale.
Lo schizzo mette l'anima dell'artista molto più a nudo che l'opera d'arte.
Il blocco non parteggia per lo scultore, è contro di lui.
Bisogna essere un uomo vivo e un artista postumo.
Un artista è come un buon soldato: deve essere sempre pronto a sacrificarsi per servire l'arte e il teatro.
I soli artisti che io abbia conosciuto come piacevoli personalità erano i cattivi artisti. I buoni artisti esistono semplicemente per ciò che essi fanno, per conseguenza non interessa affatto ciò che essi sono.
Il vero artista è uno che crede profondamente in sé stesso, perché è profondamente sé stesso.
Essere artista ha sempre significato possedere ragione e sogni.
I grandi artisti non hanno patria.