Essere artista ha sempre significato possedere ragione e sogni.
Ciò che è tipico ci lascia freddi, soltanto l'individuale ci fa rabbrividire.
La malignità caro signore, è lo spirito della critica, e la critica è l'origine del progresso e della civiltà.
Le osservazioni e gli incontri dell'uomo taciturno e solitario sono insieme più vaghi e penetranti di quelli dell'uomo socievole, i suoi pensieri più gravi e bizzarri, mai senza un'ombra di mestizia.
Ci sono tante diverse specie di stupidità, e il senno non ne è la peggiore.
È l'amore, non la ragione, che è più forte della morte.
L'autore nella sua opera dovrebbe essere come Dio nell'universo, presente ovunque e visibile da nessuna parte.
In ogni bambino c'è un artista. Il problema è capire come rimanere artisti diventando grandi.
Gli artisti che cercano la perfezione in tutto sono quelli che non la raggiungono in nulla.
Come artista, un uomo non ha altra patria in Europa che Parigi.
Prima di tutto, gli artisti sono uomini che vogliono essere inumani.
Un intellettuale è un individuo che dice una cosa semplice in modo difficile; un artista è un individuo che dice una cosa difficile in modo semplice.
Lo strano impulso dell'artista consiste nel sovrapporre ai brulicanti aspetti del mondo reale una folla di figurazioni nate dal suo spirito, dal suo occhio e dalle sue mani.
Gli artisti hanno il diritto di essere modesti e il dovere di essere vanitosi.
Le arti, comprese la poesia e la letteratura, dovrebbero essere insegnate dagli artisti che le praticano, non da sterili professori.
Il vero artista è uno che crede profondamente in sé stesso, perché è profondamente sé stesso.