Più i viaggi sono lontani, più si entra nel mondo.
Viaggiare è come tenere i rubinetti aperti e vedere il tempo che va via, sprecato, liquido, intrattenibile.
Viaggiare è fondamentale per avere nuovi stimoli.
L'anno scorso ho passato 322 giorni in viaggio, ho volato per 350 mila miglia la luna ne dista 250 mila; le cose che tutti odiano del viaggiare per me sono confortanti reminescenze che sono a casa.
Mi sento cittadina del mondo, la mia mente è aperta e desiderosa di assorbire concetti di 1000 culture diverse, imparando e crescendo anche attraverso i miei viaggi.
La cosa che più conta di un viaggio è non smettere di viaggiare.
Preferisco spostarmi in autobus.
Per un cuoco viaggiare è importantissimo. A patto di farlo con gli occhi e le orecchie aperti. La contaminazione funziona se è fatta in modo saggio, non selvaggio. Senza dimenticare chi sei e da dove vieni.
Il viaggio è un sentimento, non soltanto un fatto.
Bisogna vivere con questa convinzione: non sono nato per un solo cantuccio, la mia patria è il mondo intero.
Deve essere l'andare, non l'arrivarci, quello che è buono.