Sono sempre stata profondamente consapevole della mia mortalità.
Nessun sacrifico è troppo grande!
Non sto soffrendo, io sto lottando!
Ci aspettavamo all'uscita dei rispettivi appuntamenti, assaporando l'attesa che precede il momento in cui ci saremmo visti di nuovo.
Sto lottando per rimanere parte della vita, per restare in contatto con quella che ero una volta!
Tu devi decidere quali siano le tue maggiori priorità ed avere il coraggio - piacevolmente, sorridendo, senza scusarti - di dire 'no' alle altre cose. Ed il modo in cui puoi farlo è nell'avere un grande 'si' che ti brucia dentro. Il nemico del 'meglio' è spesso il 'buono'.
La gente famosa pensa di poter restare per sempre sulla cresta dell'onda, senza realizzare che è contro la regole della vita. Non si può restare in cima a lungo, è un fatto naturale.
Il primo passo nell'innovazione è sapere di poter creare qualcosa. Fatto questo, il resto è solo questione di dettagli.
Noi sentiamo e sappiamo di essere eterni.
A renderci desiderabili non è qualcosa che facciamo, ma qualcosa che senza saperlo abbiamo dentro di noi.
La sofferenza è una specie di bisogno dell'organismo di prendere coscienza di uno stato nuovo che l'inquieta, di rendere la sensibilità adeguata a questo stato.
La consapevolezza è una malattia.
La consapevolezza è l'autocoscienza esplicitabile condivisa e una forma più esclusiva e personale di coscienza, detta da qualcuno coscienza fenomenica.
Abbiamo bisogno di più consapevolezza della natura umana, perché l'unico pericolo reale che esiste è l'uomo in se stesso.
È una cosa strana, lo avrai detto migliaia di volte, ne sono sicuro... non saprai mai quello che sei capace di fare fino a che non provi. Comunque l'amara verità è che molta gente non prova mai nulla fino a quando non sa di poterlo fare.