La beneficenza appaga in primo luogo lo stesso benefattore.
Amavamo la malinconia con la stessa leggerezza con la quale amavamo il piacere.
Di tutte le lacrime che s'ingoiano le più care sono quelle piante su sé stessi.
La variopinta allegrezza della città capitale e residenza imperiale si nutriva molto chiaramente ‐ mio padre l'aveva detto tante volte ‐ del tragico amore dei paesi della Corona per l'Austria: tragico, perché eternamente non ricambiato.
Nel momento in cui fu lì, inevitabile, davanti a me, capii subito ‐ e credo che anche tutti i miei amici l'avessero capito all'istante come me ‐ che perfino una morte assurda era preferibile a una vita assurda.
Non va bene esagerare in beneficenza, perché ad un certo punto non si guadagna più che l'odio del beneficiato.
Un beneficio perde grazia a dargli troppa pubblicità; chi vuole che sia ricordato, deve dimenticarlo per primo.
Non vi spaventi dal beneficare gli uomini la ingratitudine di molti; perché oltre che el beneficare per sé medesimo sanza altro obietto è cosa generosa e quasi divina, si riscontra pure beneficando talvolta in qualcuno sí grato, che ricompensa tutte le ingratitudini degli altri.
Confesso che nella parola beneficenza non trovo più la sua primitiva bellezza; è stata sciupata dai farisei che l'hanno troppo usata.
I benefici non obbligano tanto quanto il modo di porgerli.
Dà un doppio soccorso al povero chi glielo dà in fretta.
Nessuno si stanca di ricevere benefici. I benefici sono azioni secondo natura: quindi non stancarti di riceverne, nel momento in cui ne fai.
Chi accoglie un beneficio con animo grato paga la prima rata del suo debito.