Il pensiero è il più grande nemico della perfezione.
La natura ha benignamente provveduto a che ciascuno sia un eroe per il suo cameriere, altrimenti bisognerebbe che gli eroi si spazzolassero gli abiti da sé.
Erano dei conquistatori e per questo non occorre altro che della forza bruta: niente di che vantarsi ad averla, poiché la forza dell'uno è solo un accidente che nasce dalla debolezza degli altri.
Si vive come si sogna: perfettamente soli.
Non c'è niente di misterioso per un marinaio se non il mare stesso, che è padrone della sua esistenza e imperscrutabile come il destino.
Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza.
Certi pensieri sono delle preghiere. Ci sono momenti in cui, qualunque sia l'atteggiamento del corpo, l'anima è in ginocchio.
Anche i propri pensieri non è possibile restituirli completamente in parole.
Un pensiero è una freccia scagliata sulla verità: può colpire un punto, ma non coprire la totalità del bersaglio. L'arciere è però troppo soddisfatto del proprio successo per chiedere di più.
I pensieri, in genere, sono peggiori di noi stessi.
I pensieri periscono, come gli uomini.
Un pensiero è legittimo soltanto se si ha la sensazione di essere colti in flagrante plagio di sé stessi.
Ogni forma di pensiero è senz'altro arte.
Se il pensiero è sicuramente inefficace senza azione, l'azione senza pensiero lo è altrettanto.
Veri sono solo i pensieri che non comprendono se stessi.