La vanità gioca dei brutti scherzi alla memoria.
È impossibile comunicare la sensazione della vita di un qualsiasi momento della propria esistenza, ciò che rende la sua verità, il suo significato, la sua essenza sottile e penetrante. È impossibile.
La vita, per essere piena e reale, deve contenere la preoccupazione del passato e dell'avvenire in ogni attimo del fuggevole presente; il lavoro quotidiano deve essere compiuto per la gloria dei trapassati e per il benessere dei posteri.
Un'opera che aspiri, per quanto umilmente, alla condizione di arte, dovrebbe portare in ogni riga la propria giustificazione.
La gente ha una grande opinione sui vantaggi dell'esperienza. Ma sotto un certo profilo, esperienza significa sempre qualcosa di spiacevole, in contrasto con il fascino e l'innocenza delle illusioni.
La vanità gioca orrendi scherzetti alla nostra memoria.
La vanità è sempre un segno di bontà d'animo. Si vuole, in questo modo, il proprio bene solo nella misura in cui si vuole il bene degli altri.
Devo scacciare la vanità con la vanità.
Il sapiente ha tutte le cose mutabili come cose che non sono, ed afferma quelle non esser altro che vanità ed un niente; perché il tempo a l'eternità ha proporzione come il punto a la linea.
Quando la vanità si placa l'uomo è pronto a morire e comincia a pensarci.
È tipico della vanità e dell'impertinenza dell'uomo definire stupidi gli animali perché appaiono così ai suoi sensi ottusi.
La generosità spesso non è altro che la vanità del donare.
Il piangere si addice solo o ai seduttori che vogliono conquistare con le frasi l'incauta vanità delle donne, o ai sognatori.
Il male non è che una vanità: abbiamo l'orgoglio del bene e non disperiamo.
L'orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece, come un pappagallo, salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.
Il massimo della vanità è scrivere i propri pensieri, nascondere il quaderno e sperare che qualcuno lo trovi.